La Regione Emilia-Romagna ha predisposto le nuove misure straordinarie per contrastare l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria, valide fin da subito su tutto il territorio, per rientrare nelle soglie previste dalle norme europee: gli interventi prevedono lo stop ai mezzi più inquinanti nei comuni sotto i 30.000 abitanti e una stretta su riscaldamento domestico e abbruciamenti dei residui forestali e agricoli. È inoltre previsto lo stanziamento di 37 milioni di euro per interventi a sostegno della sostenibilità ambientale e progetti per la riduzione di smog e inquinanti.
Per quanto riguarda la mobilità, a partire quindi da lunedì 1° marzo e fino al 30 aprile in tutti i Comuni della pianura dell’Emilia-Romagna sotto i 30.000 abitanti, non potranno circolare i veicoli privati euro 0 ed euro 1 nei centri abitati dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30. Sono esentati dai limiti i possessori di un solo veicolo – regolarmente immatricolato e assicurato – per nucleo familiare, con Isee inferiore a 19mila euro, muniti di autocertificazione. Per verificare il rispetto delle limitazioni, verranno rafforzati i controlli, che saranno 300 l’anno per i Comuni con popolazione maggiore a 20mila abitanti e fino a 30mila.
Relativamente al riscaldamento, entra fin da subito in vigore il divieto utilizzare, nel periodo dal 1° ottobre al 30 aprile, generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa ad alto impatto emissivo sotto la certificazione a 3 stelle. In caso di misure emergenziali scatta, per tutti i comuni di pianura, il divieto di utilizzare generatori alimentati a legna sotto la certificazione a 4 stelle e l’obbligo di ridurre la temperatura di almeno 1 grado fino a massimo 19°C nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto e nelle attività commerciali, e fino a massimo 17°C nei luoghi che ospitano attività industriali ed artigianali. La misura non si applica a ospedali e case di cura, scuole e luoghi che ospitano attività sportive.
Sempre dal 1° ottobre al 30 aprile sono vietati gli abbruciamenti dei residui vegetali, agricoli o forestali in tutti i comuni di pianura. È consentita, da parte del proprietario o dal possessore del terreno, la deroga per la combustione sul posto in piccoli cumuli non superiori a tre metri cubi per ettaro al giorno per soli due giorni all’interno del periodo, nelle zone non raggiunte dalla viabilità ordinaria e solo se nella zona non è stata attivata la misura emergenziale per la qualità dell’aria e non sia stato dichiarato lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi.
In materia di agricoltura e allevamenti, nei comuni della pianura, in caso di attivazione delle misure emergenziali, è vietato lo spandimento dei liquami zootecnici senza interramento immediato o iniezione diretta al suolo. Sono fatte salve le deroghe per sopraggiunto limite di stoccaggio, verificato dall’autorità competente al momento del controllo.
La Regione ha inoltre previsto lo stanziamento di 36 milioni e 900 mila euro, che verranno investiti nei seguenti settori: 10 milioni per l’agricoltura per la copertura degli stoccaggi degli effluenti zootecnici e l’utilizzo di tecniche di spandimento e di gestione dell’allevamento a basso impatto ambientale; 7 milioni per il riscaldamento per incentivi alla sostituzione di apparecchi obsoleti di combustione a biomassa per uso domestico; 16,9 milioni per la mobilità sostenibile, per la sostituzione dei veicoli più inquinanti nella pubblica amministrazione, il potenziamento del progetto “bike to work” e la promozione delle strade scolastiche e dei percorsi sicuri casa-scuola e 3 milioni per interventi di forestazione urbana.