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“Echi di Spagna” per il Don Chisciotte della Bassa
Comunicato stampa
28/05/2014
Sabato 31 maggio, alle ore 18, nella suggestiva cornice della medievale Chiesa di Sant’Apollinare, in via Sant’Apollinare 4 (che fino al 2 giugno ospita i dipinti di stile informale di Mario Martinelli) si terrà il concerto “Danze per chitarra della Spagna e dell’Europa dell’Est” con un repertorio di musiche di di Diego del Gastor, Luys Milan, Santiago de Murcia, Domenico Scarlatti, Maurice Ohana, Bela Bartok e Dusan Bogdanovich, interpretate dalla chitarra di Stefano Mongiat (diploma Accademico di II livello in chitarra al Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna).
Il programma prevede l’esecuzione di Siguiriya di Diego del Castor (1908-1973), Fantasia XVI di Luis Milan (1500-1561), Fandango di Santiago De Murcia (1673-1739), Sonata K214 di Domenico Scarlatti (1685-1757), Soleá di Diego del Gastor, Tiento di Maurice Ohana (1913-1992), Sei danze rumene di Bela Bartok (1881-1945), Tre danze bulgare di Boris Karlov (1924-1964) e Mysterious Habitats di Dusan Bogdanovic (1955). Il concerto è ad ingresso gratuito.
La mostra
La mostra “Un filo di ferro. L’arte di Mario Martinelli tra pittura e scultura”si articola su due sedi, quella allestita presso la suggestiva Chiesa di Sant’Apollinare che ospita la sezione dedicata alle opere pittoriche informali dell’artista persicetano e quella allestita nella sala mostre di Palazzo SS. Salvatore (piazza Garibaldi 7) dedicata ai suoi disegni e sculture e alle foto dei carri di carnevale da lui progettati e realizzati.
“Per Martinelli – scrive Beatrice Buscaroli, curatrice della mostra, nella presentazione del catalogo – la pratica della pittura diventa una sorta di diario intimo nel quale confrontare un groviglio di interessi e di curiosità: natura, paesaggio, figura, composizione cercano una via d’uscita, un sussulto capace di generare una nuova immagine. Costringendola all’interno di una griglia, un reticolo capace di ordinarla. Una griglia che ne concentra la forza che sta per dissolversi. È un’immagine vorace che richiede di essere ripensata in una geometria visiva che proprio l’“informare” rischia di disperdere”.
Le due sedi saranno aperte al pubblico venerdì e sabato ore 17-19, domenica e festivi ore 10-12.30 e 16-19. Possibilità di visita fuori orario, per gruppi e scolaresche su appuntamento telefonico allo 051.6812951/348.8064081 (Ufficio Cultura del Comune). Ingresso gratuito.
Il catalogo
In occasione della mostra è stato pubblicato anche il catalogo, “Un filo di ferro. L’arte di Mario Martinelli tra pittura e scultura”, edito da “Maglio Editore”. La pubblicazione si apre con i contributi di Gaetano Piscopo: “Don Chisciotte della Bassa. Un comitato per la valorizzazione della figura e dell’opera di Mario Martinelli, di Beatrice Buscaroli: “Mario martinelli. Impennate fantastiche”, e di Silla Zamboni: “Mario martinelli. Personale alla Galleria Il collezionista di Bologna”. La parte centrale è dedicata invece alla riproduzione delle opere di Martinelli mentre biografia e bibliografia a cura di Sara Accorsi chiudono la pubblicazione. Il catalogo è in vendita al costo di 10 euro; il ricavato andrà a sostegno del progetto di restauro della scultura “Don Chisciotte” di Mario Martinelli.
Il progetto “Un filo di Ferro”
Mario Martinelli è stato un artista persicetano molto conosciuto e apprezzato; pittore e scultore, ha dato vita, fra le tante opere, ad una magnifica scultura in ferro ispirata al Don Chisciotte, che da anni dall’alto del suo cavallo si staglia sul profilo del parco centrale della nostra città. Questa scultura è nata nel 1971 come allestimento di un carro del Carnevale persicetano ma la sua bellezza ha conquistato i cittadini a tal punto che, dopo la tradizionale sfilata dei carri, la società carnevalesca “Filo” l’ha donata e collocata stabilmente nel parco situato al centro del paese. Tantissimi bambini sono cresciuti e continuano a crescere giocando ai piedi di questa imponente e poetica presenza. Dopo tanti anni però la statua, esposta continuamente agli agenti atmosferici, rischia di deteriorarsi irrimediabilmente e con lei rischia di perdersi il carico simbolico che questo Don Chisciotte incarna: il ricordo di un artista ricco di talento, la perizia artigiana dei maestri carnevalai persicetani, le suggestioni poetiche di un cavaliere errante che non si arrende davanti alle ingiustizie e continua a combattere per i suoi ideali. Da questa situazione di emergenza è nata l’idea di recuperare la scultura attraverso una delicata operazione di restauro ma anche di celebrare l’artista che l’ha creata, il tessuto sociale e culturale in cui è nata e il personaggio letterario a cui è ispirata. Condividendo fortemente le idee e gli obiettivi di questa operazione, promossa dal comitato “Don Chisciotte della Bassa”, il Comune di San Giovanni in Persiceto alcuni mesi fa ha concesso il proprio patrocinio al progetto “Un filo di ferro”, presentato dal comitato stesso, cui si sono poi uniti i patrocini dell’Unione dei Comuni di Terred’acqua, della Provincia di Bologna, della Regione Emilia Romagna, del Conservatorio di Musica G. B. Martini di Bologna, dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, della Fondazione Zucchelli, del Circolo Fotografico Il Palazzaccio e dell’Associazione Carnevale Persiceto. Tutti coloro che sono interessati possono sostenere il progetto attraverso una donazione sul conto corrente dedicato: Iban: IT49W0707237060012000172259
Mario Martinelli (San Giovanni in Persiceto, 1939 – 1980)
Dopo la maturità artistica frequentò il corso di pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Fu allievo del professor Pompilio Mandelli (1912-2006, allievo di Giorgio Morandi) che gli ispirò la via artistica dell’ultimo naturalismo. Partecipò a molte mostre collettive a partire dal 1958. Nel 1966 espose una prima personale a Bologna e nel 1967 un’altra personale a Milano. Ottenne l’abilitazione all’insegnamento dell’educazione artistica e dal 1974 divenne titolare di una cattedra alle scuole medie. Nell’ultima parte della sua carriera artistica si dedicò con grande passione alla realizzazione di carri di Carnevale con la società Filo con cui ottenne grandi risultati tra cui la vittoria nell’edizione del centenario.
Beatrice Buscaroli
Storica e scrittrice d’arte, ha curato la Quadriennale di Roma e il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia nel 2009. È stata recentemente nominata membro del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici del Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo. Ha scritto saggi e organizzato mostre sul Novecento italiano, maggiore e minore. Insegna storia dell’arte moderna, storia dell’arte contemporanea e museologia.
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28.05.2014
Lorenza Govoni, Ufficio stampa, tel. 051.6812795
30/05/2014 16:30