Un punto di riferimento

Già presente in alcune mappe risalenti al ‘600, l’edificio sorse in realtà nel XVI secolo come sede fattorale posta tra le paludi e le terre in quel periodo sottoposte a numerosi interventi di bonifica. Sin dalla sua costruzione la casa diventò un punto di riferimento per tutti i coltivatori dei terreni appartenenti al Consorzio dei Partecipanti di Persiceto, un’associazione agraria proprietaria di estesi appezzamenti di terreno e costituita da una collettività di persone che, periodicamente e secondo antichissime norme, procede alla divisione in natura delle terre, con assegnazione ai suoi componenti e godimento novennale.

Chiamato volgarmente “Ca’ Granda”, lo stabile fu tra l’altro abitazione di generazioni di agenti campestri – custodi a continua disposizione dei partecipanti – e di personaggi illustri legati alla Partecipanza. Qui vi nacquero, ad esempio, il Cavaliere Giovanni Forni, segretario del Consorzio tra Ottocento e Novecento, e suo figlio Gherardo, rettore dell’Università di Bologna. Ancora oggi nella loggia dell’edificio una lapide datata 1942 ne ricorda i natali.

La casa dopo il restauro

Nel 1994 il Consorzio dei Partecipanti ha portato a termine un completo restauro della struttura scegliendo un tipo di intervento caratterizzato dalla semplicità costruttiva per salvaguardare e rispettare l’identità sociale e culturale dell’edificio. Le strutture sono state rinforzate, alcuni solai sono stati ricostruiti e la copertura rifatta in legno lamellare. Le murature esterne sono state lasciate in mattoni a vista e all’interno sono stati riproposti materiali tradizionali quali i pavimenti in cotto, gli intonaci a calce e le porte in legno di rovere naturale. Nei locali al piano terra sono stati sostituiti i caminetti in muratura esistenti con altri del XVII secolo in pietra naturale.

La casa è diventata il centro operativo e di rappresentanza dell’ente, con sale di riunione, sale studio, sale dedicate alla ricerca tecnico agronomica, uffici, archivi e ampi spazi per meeting e convegni. Al secondo piano è stata ricavata una grande sala per cerimonie mentre al primo piano è stato realizzato un appartamento per l’agente campestre, riportando in tal modo l’edificio alla sua funzione di presidio di vigilanza, estremamente importante considerati gli ingenti investimenti in materiali e attrezzature.

In coerenza con le tradizioni storico-religiose, si è poi provveduto alla realizzazione di un oratorio dedicato ai Santi protettori della Partecipanza, San Sebastiano e San Rocco. L’oratorio è stato ottenuto dalla trasformazione di una piccola costruzione di servizio antistante la casa e sarà destinato ad accogliere le cerimonie più importanti della comunità partecipante.

Dopo la ristrutturazione la Casa Grande è divenuta anche un luogo ideale e attrezzato per diversi tipi di eventi. Nelle sue sale si tengono convegni – anche di livello nazionale – concerti da camera, mostre di pittura e scultura. Le sale vengono anche affittate per celebrazioni private quali battesimi, cresime e matrimoni.