Zona umida di Tivoli – “Percorso degli habitat”
Il percorso parte in prossimità del Parcheggio dei Pioppi, all’incrocio tra via Grignani e via Carletto (punto n.5), ed abbraccia tutta la parte est della zona umida del Sub-Sito Tivoli. Il primo punto di osservazione che si incontra è il capanno “Alcedo” (punto n.6), da questo si può osservare una parte della zona umida con acqua poco profonda e ricca di isole e dossi affioranti dove sostano molte anatre, beccaccini, piro piro e cavalieri d’Italia. Dalla ricca vegetazione della riva spesso fa capolino il porciglione alla ricerca di qualche piccola preda da catturare.
Proseguendo sul percorso si incontra un lungo camminamento schermato che fiancheggia due piccoli stagni (punto n.7) in cui osservare rane e tritoni. Dopo il camminamento si arriva al punto di osservazione schermato “il Barchessone” (punto n.8), posto su una zona aperta all’interno di un grande canneto. Nel “chiaro” tra le canne è facile scorgere la nitticora o il martin pescatore, fermi su qualche ramo piegato sull’acqua. Il percorso prosegue arrivando ad un piccolo stagno,“delle Rane”(punto n.9), dotato di parete in vetro che consente la visione subacquea; prestando attenzione, con un po’ di pazienza, si possono vedere le rane verdi, i tritoni o addirittura la natrice dal collare. Il percorso degli habitat termina al capanno “Cascinetta” (punto n.10). Questo punto di osservazione si affaccia sulla parte centrale della zona umida di Tivoli, dove gli specchi d’acqua sono inseriti tra canneti, argini, isole e canali e le rive sono pascolate da una coppia di asini che mantengono bassa la vegetazione, contribuendo a creare l’habitat favorevole alla sosta degli uccelli acquatici. Dai canneti che circondano il capanno non è difficile osservare il volo radente del falco di palude in perlustrazione sui territori di caccia, mentre le rive sono spesso affollate da germani, alzavole, garzette ed aironi cenerini.
Per visitare l’area è necessario osservare le regole di comportamento previste dall’ordinanza sindacale (vedi sito “Natura di pianura”).