“La serva padrona – Il servo padrone”

I giovani allievi della Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna insieme all’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna si esibiscono in “La serva padrona” e “Il servo padrone”, due intermezzi in un’unica serata.

La Serva Padrona 50 min – Intervallo 20 min – Il Servo Padrone 50 min

La serva padrona

Composta per il compleanno di Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel su libretto di Gennaro Antonio Federico, fu rappresentata la prima volta al Teatro San Bartolomeo di Napoli il 5 settembre 1733, quale intermezzo all’opera seria Il prigionier superbo, dello stesso Pergolesi, destinata a non raggiungere neppure lontanamente la fama della Serva padrona. Alla prima rappresentazione è attribuita a tutti gli effetti l’inizio del nuovo genere dell’opera buffa. Lo stesso libretto fu ripreso da Giovanni Paisiello per l’omonima opera buffa.

Un ricco e attempato signore di nome Uberto ha al suo servizio la giovane e furba Serpina che, con il suo carattere prepotente, approfitta della bontà del suo padrone. Uberto, per darle una lezione, le dice di voler prendere moglie; Serpina gli chiede di sposarla, ma lui, anche se è molto interessato, rifiuta. Per farlo ingelosire Serpina gli dice di aver trovato marito, un certo capitan Tempesta, che in realtà è l’altro servo di Uberto (Vespone il muto) travestito da soldato. Serpina chiede a Uberto una dote di 4000 scudi; Uberto, pur di non pagare, sposerà Serpina, la quale da serva diventa finalmente padrona.

Direttore, cembalista e responsabile musicale del progetto, Angelo Michele Errico
Regia, Aldo Tarabella
Chitarra Barocca, Francesco Oliviero

Interpreti:
Uberto, Jiahe Zhang
Serpina, Mariska Bordoni
Vespone, Ayaka Arima

Il servo padrone

Questo intermezzo è l’ideale proseguimento, sotto forma di soap opera, de La Serva Padrona di Pergolesi: dopo 2000 puntate i protagonisti sono rimasti gli stessi, anche se completamente mutati. Il tanto atteso matrimonio di Serpina e Uberto non è stato consumato; se lei si è ingrandita fisicamente con l’acquisizione di una posizione, lui è smagrito, svuotato. Le attenzioni della padrona di casa sono tutte per Vespone, unico altro uomo in circolazione, che non è più un servo muto, ma acquista una voce. Dopotutto, è colui che ha il potere che ha voce. Fra una citazione di musica pop e l’altra, la trama si concentra sul tentativo di Uberto di riportare la situazione allo status quo originario, che avrà successo. La cruda morale della storia è che “Chi è padrone è padrone e chi è servo serve.”

Direttore, Carlo Emilio Tortarolo
Pianoforte in orchestra, Mariachiara Grilli

Interpreti:
Uberto, Jiahe Zhang
Serpina, Mariska Bordoni
Vespone, Gonzalo Godoy Sepulveda

 

Acquista il biglietto online su vivaticket.com

Vai ad inizio pagina